Data: 16/9/2014
Da: XXX@gmail.comBuonasera Dottoressa,
Da sei anni abbiamo in casa una gatta sterilizzata molto territoriale.Un mese fa abbiamo trovato una micia di tre mesi abbandonata in una casetta del gas, dove stava morendo di stenti. L’abbiamo ripulita, vaccinata e portata in casa, dove l’abbiamo isolata dalla gatta di casa. Dopo un mese, la gatta di casa sembra meno ossessionata dalla micia, così le abbiamo lasciate libere di incontrarsi per qualche minuto.
Si rincorrono per tutta la casa. La gatta piccola vuole a tutti i conti confrontarsi con la grande, la quale non si tira indietro. Non si graffiano o mordono, ma si rincorrono di continuo e, quando sono protette da un uno stipite o un mobile, si prendono a zampate. Ci chiediamo se dobbiamo continuare a provare a metterle insieme o se questi atteggiamenti denotano eccessiva aggressività e bisogna fare un passo indietro.
Grazie mille
Buongiorno Sig. XXX,
che ci sia una certa antipatia all’inizio nel gatto di casa in seguito all’ingresso in famiglia di un nuovo animale è cosa molto frequente.
In genere la prima reazione del gatto di casa, quando conosce il nuovo coinquilino, è quella di isolarsi e stanziare nei posti più isolati della casa. Successivamente però riprende possesso dell’abitazione, talvolta anche con litigi (più o meno gravi), per poi trovare un nuovo stato di equilibrio e permettere ai gatti una serena convivenza.
In questo momento la sua situazione potrebbe essere quella dei battibecchi: mi scrive che le gatte si rincorrono, ma non si soffiano ne graffiano.
Continuate a permettere la convivenza […]
Prima di gettare la spugna, richiedete un consulto con un veterinario esperto in comportamento animale, saprà fornirvi utili consigli per riorganizzare il territorio e darvi giuste indicazioni per la comunicazione da adottare nei confronti delle gatte e la corretta gestione della situazione.
Cordiali saluti
di Elena BorrioneGrazie mille!
Gentilissima!
(18/09/2014)
La Dottoressa risponde, quasi sempre prontamente, a tutte le richieste, nel limite della correttezza professionale. Spesso non e' possibile fornire via mail una soluzione pronta all'uso, ma ricevere uno spunto di riflessione e', in ogni caso, prezioso. Si ricorda di non chiedere ne' prescrizioni mediche ne' terapie farmacologiche via email
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